MONTE CAVALLO E QUIRINALE

Piazza del Quirinale

Insieme con Tischbein mi affrettai verso Monte Cavallo. La piazza davanti al Palazzo ha qualcosa di affatto inconfondibile, irregolare com’è eppure grandiosa e armonica. Ed eccomi finalmente di fronte ai due Colossi. Né l’occhio né la mente bastano ad abbracciarli per intero.

L’antico colle romano del Quirinale, fu ribattezzato nel Medioevo «Monte Cavallo» che a partire dalla seconda metà del Cinquecento era divenuta la residenza dei pontefici.

Sulla grande piazza si ergono i due Dioscuri Castore e Polluce, che trattengono per le briglie i cavalli scalpitanti e per questo patroni dei cavalieri. Ornavano un tempo l’ingresso delle Terme di Costantino andate perdute e non lontano dal luogo dove si trovano oggi. Alte più di 5 metri, queste statue gigantesche sono copie romane di originali greci del V secolo a.C. Fu il Papa Sisto V che le fece restaurare e collocare qui dall’architetto Domenico Fontana nel 1588, ai lati di una vasca marmorea, a costituire uno sfondo monumentale per l’asse viario proveniente da Porta Pia. Il nome di “Monte Cavallo” dato alla zona deriva proprio dalle due statue perché venivano indicate dal popolo come “i domatori di cavalli”.

Nel 1786 papa Pio VI, le fece collocare nella posizione attuale, ai lati dell’obelisco che volle innalzare davanti alla reggia papale. Il monolite, di granito rosso, è alto 14,64 metri faceva coppia, davanti al Mausoleo di Augusto con quello rialzato a piazza Esquilino.

Quirinale

Unendoci alla folla attraversammo lo spazioso e splendido cortile e salimmo la scalinata di smisurate proporzioni. In queste anticamere dirimpetto alla cappella e intravedendo la fuga delle stanze si prova una forte impressione dal sapersi sotto un unico tetto col Vicario di Cristo (Roma 3 novembre 1786)

Il Palazzo del Quirinale è oggi residenza del Presidente della Repubblica Italiana, ai tempi di Goethe residenza del Papa. Sorge su una altura che fin dall’antichità ospitò nuclei residenziali, edifici pubblici e di culto. Nell’area del Colle sorsero sin dal IV secolo a.C. il tempio del Dio Quirino che impose il nome al colle, il tempio della Dea Salute nel quale si celebravano cerimonie propiziatorie del benessere dello stato; le presenze più imponenti furono quelle delle terme di Costantino e del tempio di Serapide, edificato da Caracalla nel 217 d.C.

Collocato su un importante asse viario costituito da un percorso di sommità, denominato Alta Semita (l’odierna Via del Quirinale – via XX Settembre) che collegava la portaSalutaris con porta Collina correndo da ovest ad est in direzione del territorio sabino, dopo la caduta dell’Impero costituì per secoli terreni agricoli coltivati a vigna.

Fu solo all’inizio del ‘500 che intorno alla piazza e lungo l’antica via Alta Semita (oggi via del Quirinale) si disposero palazzi e ville di nobili e prelati tra i quali il cardinale Oliviero Carafa, proprietario di una villa con vigna proprio sul luogo dove oggi sorge il Palazzo del Quirinale. Nel 1550 la villa Carafa venne presa in affitto dal cardinale Ippolito d’Este, proprietario anche della Villa d’Este a Tivoli, che trasformò la vigna in un particolarissimo giardino, arricchito da fontane, giochi d’acqua, sculture antiche.

Fu il papa Gregorio XIII che trasformò la piccola residenza, in una elegante villa con facciata a portico e loggia collegate internamente da una splendida scala elicoidale che termina nel cosiddetto “torrino”, il belvedere che corona la palazzina.

Sisto V (1585-90) acquistò nel 1587 dai Carafa la villa di Monte Cavallo per farne la sede estiva del pontificato che fece sistemare anche la piazza con la grande balconata sulla città come ancoraoggi.

L’architettura del Palazzo nell’aspetto che ancora oggi mantiene fu portata a compimento negli anni successivi con l’aggiunta di nuovi corpi di fabbricati, tra l’altro, lo Scalone d’onore, la grande sala del Concistoro (oggi Salone delle Feste), la Cappella dell’Annunziata, affrescata da Guido Reni, il Salone dei Corazzieri, la Cappella Paolina. Le decorazioni dei loggiati, delle Cappelle e delle stanze papali furono affidate a insigni Maestri della pittura, da Carlo Maratti, a Guercino, a Tiziano.

All’inizio dell’800 la storia del Quirinale subisce una svolta che avrà un peso rilevante anche sulle vicende artistiche del Palazzo. Nel 1809 le truppe dell’esercito napoleonico occupano Roma, catturano papa Pio VII e lo deportano in Francia; il Quirinale viene scelto dal governo napoleonico come residenza dell’Imperatore, che in realtà non avverrà mai.

Nel maggio 1814 Pio VII rientra a Roma e torna in possesso del Quirinale, adoperandosi subito per cancellare il più possibile le tracce dell’occupazione napoleonica, realizzando gli affreschi della Cappella Paolina e la definitiva sistemazione della Fontana dei Dioscuri.

L’ultimo papa a soggiornare al Quirinale fu Pio IX (1846-78), che lasciò traccia del suo pontificato facendo dipingere le volte di alcune stanze di quello che era stato l’appartamento di Paolo V e con il grande dipinto murale “la missione degli Apostoli”

Si conclude l’era dei Papi nel 1870, dopo la breccia di Porta Pia e l’annessione di Roma al Regno d’Italia. Il Quirinale, antico palazzo papale, divenne residenza della famiglia reale e fu adattata alle nuove esigenze del Regno sabaudo.

Nella recente storia, con l’instaurazione della Repubblica nel 1946 Il Quirinale divenne residenza del Presidente della Repubblica, lasciando inalterate le strutture architettoniche del complesso gli arredi interni del Palazzo.