MUSEO CASA DI GOETHE

Via del Corso, 18, Roma, RM

In questo ambiente artistico si vive come in una sala di specchi: anche senza volerlo si vede moltiplicata la propria figura e quella degli altri.

La Casa Museo di Goethe a Roma si trova in via del Corso n.18, a pochi passi da Porta Flaminia e piazza del Popolo, e quindi proprio all’ingresso del suo arrivo in città.

Esso è stato allestito nelle stesse stanze, dove Johann Wolfgang Goethe soggiornò con il suo amico pittore Johann Heinrich Wilhelm Tischbein, e altri artisti tedeschi che già vi soggiornavano e lo accolsero nel loro gruppo, nel tempo della sua permanenza a Roma (1786-1788).

Il Museo Casa di Goethe, Istituzione dell’Associazione tedesca degli Istituti di Cultura germanici, e unico Museo tedesco fuori dai confini geografici della Germania, è stato inaugurato nel 1997 dedicato a finalità culturali, luogo di incontri su tematiche italo-tedesche, alla tradizione del Viaggio in Italia del grande Protagonista, eventi e manifestazioni culturali, artistiche, scientifiche, Biblioteca di consultazione con numerose prime edizioni delle opere di Goethe e un ricco fondo di letteratura critica, Mostra permanente e temporanee.

In particolare la Mostra permanente, con una propria collezione, bookshop e biglietteria è dedicata al Viaggio in Italia del poeta e al suo soggiorno romano, favorendo manifestazioni culturali sull’esperienza del grande letterato sul Viaggio in Italia ieri e oggi e sugli scambi culturali italo-tedeschi.

La dimora di via del Corso del Gruppo degli artisti tedeschi era un punto di riferimento a Roma, molto frequentata da viaggiatori, musicisti, pittori che vi arrivavano. Vi si respirava un’aria di spensieratezza e allegria come descrive Goethe in uno dei numerosi brani e circostanze che dedicò alla sua dimora romana e raccontò nel Viaggio in Italia.

I nostri giovinotti, cantanti e altri musici, si dissero disposti a venire una volta a far musica e a cantare nella nostra sala. Questo proposito, dopo essere stato abbondantemente discusso, affacciato e procrastinato riuscì finalmente a mutarsi in realtà. ….….si svolse così uno splendido concerto in una bellissima sera estiva, con folti gruppi di gente che si riuniva sotto le nostre finestre e acclamavano i cantanti, neanche si fossero trovati a teatro. Si fermò giù nella via una grande carrozza occupata da un’orchestra di dilettanti che si divertivano a girare di notte per la città, e dopo aver tributato vivi applausi alle esibizioni della sala, si fece udire cantata da una robusta voce di basso e accompagnata da tutti gli strumenti, una delle arie più popolari della nostra opera. Ricambiammo applausi nutriti, la folla si uni ai battimani e tutti affermavano di aver preso parte ad altre feste notturne , ma di non aver veduto di così perfette e fortunatamente riuscite.

Fu così che l’attenzione del Corso si concentrò sulla nostra dignitosa ma tranquilla dimora rimpetto a Palazzo Rondanini. Girò subito la voce che vi aveva preso casa un ricco “milordo” ma nessuno era in grado di scovarlo e individuarlo tra i personaggi di fama.